È ampiamente dimostrato che il riposo è un’attività fondamentale nella vita di una persona, specialmente per i più piccoli. In genere la maggior parte dei bambini, almeno nei primi mesi di vita, dorme almeno cinque ore di seguito. Successivamente, nei primissimi anni di vita, possono manifestarsi dei risvegli notturni che possono alterare lo stato di salute del bambino (o della bambina).
Cosa può incidere sul corretto riposo dei bambini
Non tutti sanno che un sonno adeguato, anche nei bambini, è il risultato di un bilanciato equilibrio tra abitudini, alimentazione, benessere fisico, ritmo cardiaco e molto altro ancora. Il sonno, infatti, è letteralmente regolato da un vero e proprio ritmo biologico, cardiaco, che regola lo stato di veglia e sonno. Purtroppo sono piuttosto frequenti i disturbi del sonno nei bambini, gli esperti calcolano che almeno il 25% dei bambini presenti sul pianeta possano soffrire di disturbi del sonno nell’arco di tempo che va dall’infanzia fino alla adolescenza. Nella maggior parte dei casi il disturbo si risolve autonomamente, tuttavia, in alcune circostanze occorre l’aiuto di professionisti.
Quando è possibile parlare di insonnia nei bambini
È possibile sicuramente affermare che un bambino soffre di insonnia quando ha difficoltà ad addormentarsi, ovvero, impiega più di 40 minuti per farlo. Un altro indice dell’insonnia è il risveglio continuo durante la notte, senza riuscirsi ad addormentare in tempi brevi. Se tutto questo avviene per più di tre settimane di fila, è possibile iniziare a parlare di insonnia infantile.
Molto spesso i casi di insonnia infantile sono causati dal comportamento inadeguato dei genitori al momento di mettere al riposo il bambino, come ad esempio dormire nel letto insieme ai genitori, tenere in braccio il piccolo per troppo tempo ecc. Tuttavia, la causa più comune, almeno nei bambini che hanno un’età compresa dai sette ai dieci anni, è la paura di addormentarsi. Quasi sempre si tratta di una causa psicologica connessa allo sviluppo affettivo.
Si tratta di un’età piuttosto particolare, i bambini iniziano a comprendere il concetto della morte, inteso come evento irrevocabile e perpetuo e questo ovviamente può invogliarli a non addormentarsi.
Come intervenire per risolvere il problema
Sono molteplici gli interventi che i genitori potrebbero effettuare per risolvere il disturbo e garantire sonni tranquilli ai bambini. La prima cosa da fare è stabilire dei ritmi di sonno regolari. In questo modo è possibile far riposare in modo giusto i più piccoli ed abituarli a questi ritmi. Un altro approccio utile è quello di creare una sorta di abitudine, o rituale, positivo. Ad esempio, potrebbe essere utile fare un bagnetto rilassante, oppure leggere una fiaba.
Un aspetto importante è assicurarsi che i bambini non si addormentino mentre consumano un pasto, una bevanda o mentre si trovano in braccio ad una persona. Questa potrebbe essere una cattivissima abitudine, in caso di risveglio, infatti, potrebbero essere necessarie le medesime condizioni per farli riaddormentare. Infine, è importante limitare strumenti tecnologici quando è giunta l’ora della nanna, si pensi ad esempio alle televisioni, ai pc oppure agli smartphone e tutti i dispositivi che potrebbero disturbare il sonno di chi deve riposare.