Eclettica, multimediale, versatile, ed entusiasta. Come si definisce lei “bizzarro incrocio tra una macedonia e un millefoglie”, Cecilia Dazzi è una delle attrici italiane meno catalogabili. Forte di una personalità che le consente di interpretare un’ampia gamma di personaggi, l’attrice romana, classe ’69, è stata per anni la protagonista della fortunata serie “I ragazzi del muretto”.
Dopo quel ruolo, ha lavorato con mostri sacri del cinema e del teatro italiano: con Ettore Scola, con Carmelo Bene, con Cristina Comencini, con la quale ha vinto il David di Donatello, e con Nanni Moretti nel Caimano. Ha inoltre presentato per due anni “La Valigia dei sogni”, fortunata trasmissione dedicata ai protagonisti del neorealismo italiano. L’estro, mai compiaciuto, le consente di spaziare anche in altri campi come il teatro, la musica e la poesia. Ha scritto testi e composto canzoni. “Rosa’s Song”, da lei stessa eseguita, è stata inclusa nella colonna sonora del film “La mia casa in Umbria” interpretato dalla grande Maggie Smith.
Per Nicolò Fabi ha scritto “Capelli” e “Lasciarsi un giorno a Roma”. Ha scritto inoltre molti testi dell’album “La chiave del sole” di Micol Barsanti, prodotto da Lorenzo Cherubini. L’ultimo successo nel mondo dei corti è “Sotto le Foglie” con la partecipazione di Valerio Mastandrea, con il quale ha vinto il nastro d’argento come miglior protagonista femminile. Il 2008 l’ha vista come protagonista di “Amiche mie” insieme a Margherita Buy, Elena Sofia Ricci e Luisa Ranieri nel famoso serial in onda su Canale 5. Nel 2011 ha condotto il programma radiofonico “Nessuno è perfetto” su Radio 2. Nel settembre 2013 è diventata mamma di Odoardo e Ulisse.
Quando hai cominciato a usare i medicinali omeopatici?
Uso i medicinali omeopatici da quando quasi non camminavo. Per noi bambini andare dall’omeopata era un momento piacevole. In particolare ci divertivamo a rispondere alle domande che ci venivano rivolte durante la visita: “ti piace più l’alba o il tramonto, il buio o la luce, il dolce o il salato?”. Poi ci facevano ridere i nomi dei medicinali omeopatici che ci venivano prescritti; i nomi più buffi per noi bambini erano Belladonna e Crotalus horridus!
Mi ricordo che a scuola durante le lezioni mi era sparito un tubetto granuli di Thuya, che stavo prendendo per una cura. La maestra era preoccupatissima perché aveva paura che qualche compagno avesse ingerito tutto il tubetto di granuli. Alla fine aveva chiamato un omeopata per essere rassicurata. Il medico le aveva spiegato che poteva stare tranquilla perché i medicinali omeopatici oltre ad essere efficaci hanno il plus di essere in genere privi di effetti collaterali.
L’omeopatia ti ha aiutata a risolvere qualche disturbo in particolare?
Da piccola ho sempre avuto problemi di pelle e l’omeopatia è sempre riuscita ad aiutarmi. Oltre alle varie dermatiti, in particolare, dagli 8 agli 11 anni ho sofferto di verruche sul viso. Ho combattuto per tre anni con questo disturbo. Mi ricordo che avevamo tentato di tutto per farle andar via: dalla crioterapia al latte di fico, fino al cucchiaino. A un certo punto eravamo abbastanza spazientiti ed è stato allora che il dottor Roberto Iacovoni, pediatra ed esperto in omeopatia, consigliò a mia mamma di darmi il medicinale omeopatico Thuya occidentalis. Le verruche sono scomparse in quindici giorni. Thuya mi ha salvato l’adolescenza! È davvero il mio medicinale omeopatico del cuore!
Per il tuo mestiere di attrice devi apparire in video al meglio. Come fai quando stai registrando un film o una serie tv e ti capita un raffreddore o un calo di voce improvviso? Ti sei mai aiutata con l’omeopatia?
Sì, molto spesso. Pensa che ieri sera ho ripreso una borsa che non usavo da un sacco di tempo e ci ho trovato dentro Homeox. Stavo facendo un film a Torino. Avevo un raffreddore pazzesco ed ero completamente afona. Con Homeox ho risolto in tempo per finire le riprese. Poi per queste evenienze Oscillococcinum è sempre con me, cerco di prenderlo in prevenzione e ai primi sintomi influenzali.
I medicinali omeopatici ti sono stati d’aiuto dopo il parto dei tuoi gemellini?
Certamente. Ho partorito i miei due gemelli con un cesareo e quindi per la cicatrice ho preso Graphites che è stata utile per far rimarginare la ferita. Per i capelli, più deboli dopo il parto, mi hanno dato Sulfur. Ho preso anche tanta Arnica montana a tutte le diluizioni per il dolore del post parto, per la stanchezza e lo stress; in effetti, dormivo poco perché i piccoli dovevano recuperare peso.
Ti è capitato di utilizzare l’omeopatia anche per i tuoi bimbi?
A Ulisse, che ha subito due operazioni di labiopalotoschisi, ho dato, consigliata dal pediatra, Thuya e Arnica per aiutare la guarigione delle ferite. Sia Odoardo che Ulisse, poi, hanno avuto la congiuntivite e quindi ho provato con Euphralia, che mi ha dato una grande mano. Per calmare il dolore dei primi dentini, invece, gli davo Chamomilla, che poi ho sostituito con Camilia, perché essendo già pronta all’uso con le monodosi è molto comoda da dare ai bebè. Quando hanno avuto la tosse ho usato anche Stodal in granuli: lo diluiamo in alcune siringhette e i bimbi si divertono un sacco a ciucciarlo! Per il raffreddore ho cominciato con Allium cepa e Aconitum napellus: siamo riusciti a risolverlo velocemente.