Il “No kids” è la nuova tendenza che si sta diffondendo negli ultimi tre quattro anni anche in Europa. In Italia sono sempre di più i luoghi e i locali che stanno sposando questa idea.
Giocano, corrono avanti indietro, urlano e piangono..ecco perchè, per alcuni, è meglio tenere i bimbi lontani da pizzerie, negozi e persino aerei. Tutto è partito dagli Usa grazie (o a causa) un libro di Corinne Maier, mamma due volte, intitolato “Mamma pentita, No kid. Quaranta ragioni per non avere figli“. Le idee contenute qui si sono rapidamente diffuse anche in Europa grazie alla furbissima intuizione di alcuni imprenditori che, tra i criteri di selezione della clientela, hanno cominciato a scrivere cartelli in cui si legge “Luogo vietato ai bambini“.
Non solo i locali hanno adottato la tecnica del childfree: la compagnia aerea Thomas Cook Airlines, che organizza viaggi per Creta e Canarie, ha voli esclusivamente vietati ai bambini che portano in villaggi dove i bambini non sono ammessi.
Un locale di Brescia, il ristorante,pizzeria,pasticceria Sirani, ha adottato questa filosofia sette anni fa e ha dichiarato vhe i loro clienti sono felici così. Nel locale i bambini sotto i 10 anni possono entrare solo prima delle 21, dopo assolutamente no.
Queste sono scelte che provocano parecchie polemiche. Infatti, nei siti di recensioni dei locali pubblici non mancano critiche e attacchi sull’off-limits dei bambini.
A mio avviso credo che il problema siano i genitori e non i bambini, sono gli adulti che devono educare i loro bimbi. Bisogna cercare di saper dire di no, è questa la vera difficoltà, e cercare di non assecondarli sempre. Ma da lì al vietare l’ingresso ai bambini..ce n’è di strada no?
Che ne pensate? Stiamo esagerando?
Fonte | repubblica.it