La gravidanza è un momento di gioia e attesa, ma anche di cambiamento. Infatti, il corpo della donna si adatta per permettere la crescita del bambino e una delle principali modificazioni riguarda l’aumento del volume del sangue materno che fluisce nella placenta: questo processo richiede un’adeguata idratazione.
Bere molta acqua fa bene sempre, ma è opportuno sottolineare che durante la gravidanza vi è nella donna circa il 20% di sangue in più e che, al momento della nascita, il corpo del neonato è composto per l’80% proprio da acqua. Per questi motivi, assumere una adeguata quantità di liquidi è importante tanto quanto seguire una dieta equilibrata: e quando parliamo di idratazione la scelta principale è e deve essere l’acqua.
Gli esperti raccomandano che una donna in stato di gravidanza dovrebbe bere almeno 2 litri d’acqua al giorno, dose che va aumentata nel periodo estivo, ripartiti nell’arco della giornata, per evitare di portare il fisico al limite della sensazione di sete. Nel terzo trimestre di gravidanza, soprattutto se questo avviene d’estate, bisogna aumentare fino a 2,5 litri di acqua.
“La corretta idratazione della mamma comporta numerosi benefici alla salute del bambino, primo fra tutti quello di assicurare la produzione e il mantenimento del liquido amniotico – spiega il Dottor Alessandro Zanasi, esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino e docente all’Università di Bologna – L’acqua è un componente fondamentale di questo fluido, che rappresenta l’habitat del feto per nove mesi e che alla fine della gravidanza raggiunge 1 litro di volume. Bisogna sapere che il liquido amniotico viene rinnovato dall’organismo con una frequenza di tre ore e che, in questo procedimento, viene consumata molta acqua”.
“Anche se non vi è un nesso diretto tra la quantità di liquidi che la futura mamma beve e la quantità di liquido amniotico, la donna in attesa deve bere più acqua per sopperire alle necessità del suo metabolismo mutato – continua l’esperto – Infatti, sebbene il fluido non dipenda dallo stato materno in quanto prodotto attraverso l’eliminazione dell’urina del bimbo, un periodo prolungato di grave disidratazione della gestante si ripercuoterebbe negativamente sulla salute fetale, determinando una diminuzione del liquido amniotico. Una quantità di liquido inferiore alla norma può essere la spia di una sofferenza fetale cronica”.
Le future mamme devono ricordare che, oltre alla creazione e mantenimento del liquido amniotico, l’acqua offre anche altri benefici. Infatti, idratandosi correttamente, non solo i reni evitano di rimanere appesantiti, fenomeno frequente in gravidanza, ma è possibile ridurre eventuali infezioni alle vie urinarie, eliminando ed impedendo la proliferazione dei germi che si insediano nella vescica. Inoltre, bere molta acqua aiuta la donna a favorire la regolarità intestinale e a combattere la ritenzione idrica.
Quindi se è stato ampiamente sfatato il mito che le donne incinta devono mangiare per due, è senz’altro vero che devo idratarsi per sé e per il feto: “è inoltre consigliabile optare per un’acqua a media mineralizzazione, da alternare con acque oligominerali a basso contenuto di sodio per combattere i problemi legati alla ritenzione idrica o ai gonfiori. E’ importante favorire un sufficiente apporto di calcio ai due organismi, e per questo può essere utile scegliere un’acqua bicarbonato-calcica – conclude il dott. Zanasi – naturale o frizzante non fa differenza”.
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