“Gnam! A me piace…” di Yusuke Yunezu

Aprendo l’albo ad un qualsiasi doppia pagina, troviamo a destra il muso di un animale, disegnato frontalmente. La bocca, spalancata, ha la forma di un mezzo cerchio ed è fustellata in modo tale da aprire uno spazio sulla pagina successiva, che è però bianca.
Sulla facciata di sinistra invece è mostrato il cibo preferito dalla bestiola in questione (ad esempio il formaggio per il topo, la carota per il coniglio, la banana per la scimmia e così via) con una frase semplice di accompagnamento e spiegazione (“al topolino piace tanto il formaggio”…).
Voltando pagina, troviamo la stessa identica figura del personaggio – stavolta con un muso visibilmente più soddisfatto – sulla facciata di sinistra in modo tale che la bocca aperta vada a posizionarsi esattamente sul cibo rappresentato alla pagina precedente, dando l’idea che sia stato mangiato. A destra stavolta solo una scritta di piacere: “Gnam! Che bontà”.

Il libro ha tanti pregi. Innanzitutto la semplicità, che lo rende adatto ai bambini a partire dai 12 mesi, magari inzialmente senza che sia compresa la corrispondenza animale-cibo ma soltanto per guardare le figure e fare l’esperienza tattile dei buchi
In secondo luogo l’immediatezza e l’intuitività del gioco di associazione proposto, che rende più facile e rapido l’apprendimento. Al piccolo non si fa notare semplicemente che un certo tipo di bestiolina ama mangiare un certo alimento, ma gli si permette di visualizzare, anzi di farsi artefice stesso della connessione, voltando la pagina.
Animali e cibi vengono mostrati sempre nella stessa posizione, e sempre secondo lo stesso schema raffigurativo, ciò aiuta il bambino molto piccolo a non disperdere l’attenzione, come anche la ripetizione delle frasi e dello schema su cui si basa il libro. Gli sfondi bianchi, i colori netti, vivi e decisi, i bordi spessi, le figure lineari e stlizzate, completano l’opera dando vita ad un albo facilmente recepibile ed utilizzabile.
Le fustellature, inoltre, stimolano molto i bimbi piccoli, che si divertono ad infilare le manine o le dita nei buchi, a toccare i bordi. E permettono inoltre di cimentarsi col vedo-e-non-vedo, riproponendo, in modalità diverse, l’amato gioco del cucù.

(età consigliata: dai 12 mesi)

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