Raggiunti i 60 anni, Quercetti ha reputato che i tempi fossero maturi perchè il chiodino diventasse “adulto”. E lo fa con un prodotto unico nel suo genere. Tutto cominciò con un fiammifero. Nel 1953 Alessandro Quercetti, fondatore dell’omonima fabbrica di giocattoli, usò proprio dei fiammiferi con la capocchia in ceralacca per realizzare i primi prototipi dei famosi chiodini, poi da lui modificati e prodotti in plastica, dando così vita ad un gioco che avrebbe fatto la storia del giocattolo, accompagnando nella crescita milioni di bambini in tutto il mondo.
Dopo 60 anni di onorato servizio, il chiodino non cede alla concorrenza “digitale”, conservando tutto il suo fascino. Anzi si rinnova! Così nasce Pixel Art. Pixel Art è un gioco di composizione che permette di realizzare ritratti e opere d’arte attraverso l’uso di migliaia di chiodini colorati e 9 tavolette modulari traforate. Il risultato è un effetto fotografico ricco di colori e sfumature. Gli intramontabili chiodini incontrano così il fascino dei pixel digitali arrivando a dar vita ad un ritratto degno di un’opera d’arte.
La linea Pixel Art propone diverse immagini guida da cui si può partire: dalla celebre Gioconda, al Faraone Tutankamon, a soggetti del mondo animale come affascinanti tigri, gatti, puma o dolci cagnolini. Questi primi piani si possono realizzare in diversi formati con un numero di chiodini che varia dai 7200 ai 10800. Dopo 15 miliardi di chiodini venduti in tutto il mondo, Quercetti & C. non dimentica le sue origini, anzi le riscopre. E le fa riscoprire anche a chi bambino non lo è più. Pixel art per la prima volta si rivolge ad un target che va dai 9 ai 99 anni.
Siamo quindi di fronte ad un gioco nuovo ma fortemente legato alla tradizione, come tutti i giochi made in Italy di questo storico marchio piemontese. Giochi la cui valenza dura nel tempo e non può essere minata dall’innovazione tecnologica. Giochi che inducono alla socialità, al rapporto con gli amici, con i genitori, regalando un valore aggiunto rispetto ai giochi elettronici.