Estate in famiglia. Un ampio ventaglio di proposte adatte a grandi e piccini accende la stagione estiva a Bolzano e dintorni: laghi, castelli, parchi avventura, attività a contatto con la natura e con gli animali e, per concludere, anche un’immersione nella preistoria al Canyon del Bletterbach.
Vacanze a misura di famiglia, a Bolzano e nei suoi dintorni , con un’offerta che spazia dal divertimento “balneare” sui laghi di Monticolo e Caldaro, fino alle tantissime possibilità di avventure a contatto con la natura – come i percorsi ad alta fune di Terlano o il riverboating sull’Adige – e poi ancora i sentieri didattici sul Renon e in Val Sarentino, gli itinerari a cavallo a San Genesio o il trekking guidato con i lama. Senza dimenticare naturalmente la storia e le tradizioni locali, tutte da scoprire con il tour dei castelli ad Appiano, con il sentiero dedicato alle leggende di San Genesio o con una discesa nella gola del Canyon del Bletterbach, patrimonio dell’UNESCO.
Divertimento acquatico
Acque tiepide e tanto divertimento: i laghi lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige aggiungono un tocco quasi “marino” a una vacanza nei dintorni di Bolzano. La grande star della regione è senza dubbio il Lago di Caldaro, il più caldo di tutto l’arco alpino. L’acqua di questo lago – collocato a poco più di 200 metri di altitudine, con una profondità media di appena 4 metri – raggiunge tra luglio e agosto anche i 28° C (ed è balneabile da maggio fino settembre): perfetto dunque per i tuffi dei più piccini, ma anche per i ragazzi che vogliono cimentarsi negli sport d’acqua, dal windsurf alla barca a vela (grazie all’Ora, il vento che spira da sud). Tanto divertimento anche nei vicini Laghi di Monticolo (sono due, Grande e Piccolo, immersi in una verdissima area protetta e annoverati tra le acque più pulite d’Italia): il più esteso è perfetto per chi viaggia con i bambini, complice la presenza dello scivolo più lungo dell’Alto Adige. Il minore invece è raggiungibile soltanto a piedi, l’ideale dunque per chi vuole silenzio e tranquillità.
A tutta avventura
Parchi per tutti i gusti e per ogni livello di difficoltà: a Terlano, ad esempio, si trova un emozionante percorso ad alta fune che raggiunge in tutta sicurezza i 14 metri di altezza, da dove è possibile fare un salto nel vuoto grazie a un meccanismo a rallentamento progressivo, che adagia la caduta gradatamente fino al suolo. A Caldaro invece percorsi dai 3 ai 60 metri collegano abeti, betulle e larici con dieci diversi livelli di difficoltà (alcuni adatti anche ai bambini), mentre per i più temerari c’è il percorso “nero”, che raggiunge altezze notevoli e regala vedute mozzafiato. Per chi ama le emozioni, da provare infine il riverboating, per discendere la corrente dell’Adige a bordo di gommoni molto stabili: si parte da Lana e si arriva fino a Castel Firmiano, godendosi la traversata in mezzo ad aironi, anatre, uccelli e pesci (tariffe per barca da € 59, durata circa 3 ore).
Salendo invece sull’Altipiano del Renon troviamo il sentiero Pyramix: dieci le soste allestite lungo il percorso, dai sassi da scalare all’asse di equilibrio, fino al grande cavallo a dondolo, per permettere ai bambini di scatenarsi liberamente all’aria aperta. Per percorrerlo tutto, partendo da Soprabolzano o da Collalbo, ci vogliono circa 3 ore e mezza, ma naturalmente c’è la possibilità di iniziare in qualunque punto.
Nella vicina Val Sarentino, troviamo infine il sentiero didattico Urlesteig: il punto di partenza è facilmente raggiungibile dalla cabinovia di San Martino, poi il percorso si suddivide in quattro tappe, in modo da consentire sia brevi escursioni che lunghi tour di una giornata. Il primo tratto esplora il tema dell’acqua: qui i bambini possono sperimentare le ruote idrauliche e le correnti d’acqua, scivolando su una zattera in legno sulla superficie dello stagno. Poi si prosegue fino all’alpe Sunnalm: lungo il percorso, alcune tavole informative illustrano la fauna locale. Al di sotto dell’alpe si trovano gli “Urlelacken”: la leggenda narra che un tempo, in questo luogo, sorgesse un lago incantato in cui trovavano sepoltura gli stranieri che erano deceduti nella neve alta, le vecchie zitelle dalla vita troppo facile e le giovani contadine scostumate. Andando oltre, sul tratto dal Pichlberg a Malga Getrum, c’è la possibilità di conoscere meglio le tradizioni sarentinesi, come il pino mugo, la vita nelle malghe e i buchi dei minatori.
In sella, per una full immersion nella natura
Uno dei centri più attivi per quanto riguarda l’equitazione è senza dubbio San Genesio, patria dei cavalli Avelignesi, noti per la loro indole mansueta e la struttura salda e robusta, caratteristiche che li rendono perfetti anche per i bambini. Il paesino, raggiungibile da Bolzano pure in funivia, è incastonato nel paesaggio fiabesco dell’Altipiano del Salto: prati di larici, pascoli, antichi masi e, tutt’intorno, lo spettacolo delle montagne altoatesine, da ammirare con gite al trotto o in carrozza e, per i più piccini, con divertenti cavalcate sui pony. Sull’Altipiano del Renon, oltre ai cavalli, si trova anche un maso con lama e alpaca: da provare qui il “lamatrekking”, un’escursione guidata con vista sulle Dolomiti e merenda a base di Speck e pane casalingo.
Inesauribili scoperte
Tra le proposte più interessanti per conoscere il patrimonio di storia e tradizioni di Bolzano e dintorni, c’è il tour dei castelli di Appiano, che combina la visita a tre manieri – Castel Korb, Castel Boymont e Castel d’Appiano – al divertimento: intorno a quest’ultimo castello è stato allestito infatti un percorso per il tiro con l’arco, dove i bambini possono fingersi giovani Robin Hood e impavide principesse. Alle leggende locali è dedicato invece il percorso realizzato dagli studenti della scuola elementare di San Genesio: un modo per scoprire, ad esempio, che Castel Greifenstein deve il suo soprannome di “Castel Porco” alla storia che narra di quando i suoi abitanti, assediati dai nemici, per dimostrar loro di avere ancora derrate sufficienti, gli lanciarono contro l’ultimo maiale rimasto.
Il Canyon del Bletterbach, infine, è perfetto per i giovani esploratori: zona delle Dolomiti inserita nel Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, in tre ore di cammino questa gola offre un vero e proprio viaggio nella preistoria. Discendendo nelle profondità del canyon, su sentieri facili e ben segnati, si scoprono le stratificazioni geologiche di circa 250 milioni di anni: tracce di parti di piante, numerosi resti di pasti animali e buche scavate nel suolo raccontano il mondo vegetale e la vita della Terra. I fossili dei sedimenti marini, come ammoniti, gasteropodi e cefalopodi, permettono invece di immaginare la vita dei mari tropicali dell’epoca. Al Centro Visitatori vengono illustrati i processi che hanno portato alla formazione del Canyon e al Museo Geologico di Redagno si possono ammirare altri reperti fossili.