Il neo segretario del PD Matteo Renzi? «Era il più sveglio già da bambino», racconta Federica Morandi, compagna di banco delle elementari e oggi presidente del Consiglio comunale di Rignano. Stesso parere da parte del suo ex capo scout, Roberto Cociancich, poi presidente nazionale dell’Agesci e oggi senatore del PD: «Matteo ha doti da leader. Lo vedremo crescere», scriveva negli Anni 90 Cociancich nella sua relazione sul giovane scout.
«Era molto devoto. Fin da piccolo era abituato a coordinare i suoi coetanei: era lui che spiegava a tutti come e cosa dovevano fare. E se c’era lui, io ero tranquillo che tutto sarebbe stato a posto. Insomma, era già un piccolo manager», racconta monsignor Giovanni Sassolini, parroco di allora a Rignano sull’Arno, dove Renzi è cresciuto con babbo Tiziano, mamma Laura e i tre fratelli.
A svelare i retroscena dell’infanzia di Renzi un articolo pubblicato sul settimanale OGGI che racconta un ragazzino così sveglio da saltare la prima elementare per finire direttamente in seconda, appassionato di calcio e chierichetto affidabile e stimato.
E il ritratto del settimanale OGGI svela anche che fin da ragazzino Renzi non amava perdere, tanto che quando scendeva sul campo di calcio capitava che si portasse via il pallone perché non gli andava bene come erano state fatte le squadre. Unico neo del brillante futuro segretario, il fatto che pare avesse più voglia di dirigere che di fare: i suoi compagni scout l’avevano soprannominato “MatTeoria” riferendosi alla spigliatezza di Renzi nell’organizzare e nel dare disposizioni, salvo poi scansare la faticosa messa in pratica.
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