Quando aveva cinque anni la madre la iscrisse a una scuola materna dove si stimolava la creatività. Così, mettendo in scena delle storie per la maestra, Dakota Fanning ha scoperto che poteva fare sul serio. Lo racconta a Io donna.
«A 5 anni avevo già un agente. A 6 giravo “Mi chiamo Sam” accanto a Sean Penn». Alla vigilia dell’uscita in America di Night Moves, l’ultimo film di Kelly Reichardt, regista sottilmente politica, Dakota Fanning racconta che per lei esserci in questa piccola opera indipendente in cui interpreta un’ecoterrorista che fa saltare in aria una diga, «era più o meno questione di vita o di morte». Anche se a Zuccotti Park non ha mai messo piede e «non ha mai partecipato a una protesta».
Sorella maggiore di Elle, 16 anni, che come lei ha scelto la carriera di attrice, Dakota racconta a Io donna che, da ex bambina prodigio, tiene a bada la “sindrome Lindsay Lohan”, vivendo «la vita a modo mio. Ho una famiglia, degli amici, vado all’università. Non lascio che la negatività entri nel mio mondo».
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