Sulle pagine del nuovo numero di OGGI, in edicola da questa mattina, Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation, reagisce allo stop imposto dal ministero della Salute alla sperimentazione del “suo” metodo.
«Abbiamo il dovere morale di rispondere agli ammalati e ai loro familiari. Continueremo altrove. All’estero. Il professor Camillo Ricordi, un cervello italiano fuggito molti anni fa, e mai più rientrato, tra i massimi esperti mondiali di staminali, ci ospiterà a Miami nel suo centro di ricerca. Ma c’è altro: è nata una cooperativa di ammalati e familiari che intende aprire una clinica per attuare e applicare la nostra metodica. Ovviamente questo potrà accadere solo in un paese extraeuropeo».
«La cosa agghiacciante è che il futuro dei malati dipende, di nuovo, dalle decisioni dei tribunali e dai ricorsi al Tar, gli unici che possono obbligare gli ospedali a somministrare le cure compassionevoli», riassume Vannoni.
A corroborare le sue parole interviene Caterina Ceccuti, madre di Sofia, la bimba fiorentina che è una delle protagoniste più celebri della vicenda. «È assurdo. Il ministro Beatrice Lorenzin ci definisce disperati, e si permette di decretare che una terapia che ha prodotto solo miglioramenti va bloccata», dichiara Ceccuti, che ha portato in piazza, a Firenze, qualche giorno fa, oltre duemila persone. E promette: «Useremo tutti i mezzi».