Il diabete non solo fa male al fisico ma anche alla psiche di chi ne soffre. Incide in modo cruento nella vita delle persone che, in un certo senso, lo subiscono come una malattia davvero difficile da sopportare e affrontare quotidianamente. Si calcola che in Italia oggi ci sono 3 milioni di persone che hanno il diabete e siano diagnosticate e seguite: si tratta del 4,9% della popolazione; 1 milione di persone soffre il diabete ma che non sia stato diagnosticato: è l’1,6% della popolazione; infine 2,6 milioni di persone hanno difficoltà a mantenere le glicemie nella norma, una condizione che nella maggior parte dei casi prelude allo sviluppo del diabete di tipo 2. Parliamo del 4,3% della popolazione.
In pratica oggi il 9,2% della popolazione italiana ha difficoltà a mantenere sotto controllo la glicemia. Nel 2030 si prevede che in Italia le persone diagnosticate con diabete saranno 5 milioni. Numeri davvero difficili da accettare soprattutto perché il diabete ha anche un impatto psichico su chi ne soffre.
Secondo un recente studio per oltre il 40% degli intervistati italiani, la gestione quotidiana del diabete è molto limitante per una serie di ragioni. Ai primi posti: dover tenere sotto controllo l’alimentazione (44%), dover assumere l’insulina (42%) e misurarsi la glicemia (29%). Si delinea la figura di persone fortemente consapevoli dei rischi del diabete, tuttavia poco aderenti al monitoraggio glicemico: la maggioranza del campione sa che testarsi è importante, ma il 71% lo fa al massimo 3 volte al giorno; tra i motivi principali: la noia (28%), la limitazione alla libertà (25%), lo stress (25%).
Inoltre il 47% degli intervistati percepisce la puntura del dito come un ostacolo al controllo regolare della glicemia.
Nella ricerca, le persone affette da diabete hanno riferito di aver avuto in media 10 crisi ipoglicemiche e 14 crisi iperglicemiche negli ultimi 12 mesi, e il 40% riporta di aver avuto almeno un accesso alle strutture ospedaliere. In Germania, dove il 49% dei pazienti si testa almeno 4 volte al giorno, solo il 24% ha fatto ricorso alle strutture ospedaliere.
Il 69% degli intervistati è preoccupato di incorrere in episodi di ipo e iperglicemia per un malfunzionamento del glucometro, mentre il 46% afferma che la mancanza di controllo durante la notte risulta essere un problema.
Quindi, come potete capire, affrontare il diabete non è proprio una cosa semplice e si lavora sempre tanto e continuamente.
Oggi però, grazie ad Abbott – http://www.abbottdiabetescare.it/ – nasce il primo sistema di monitoraggio FLASH del glucosio FreeStyle Libre per le persone con diabete.
“La disponibilità di FreeStyle Libre per i bambini e i ragazzi rappresenta una svolta fondamentale. – afferma Dario Iafusco, Ricercatore Confermato del Centro Regionale di Diabetologia “G.Stoppoloni” della Seconda Università degli Studi di Napoli (SUN)
“La disponibilità di FreeStyle Libre per i bambini rappresenta una pietra miliare nell’ambito del diabete. – continua Emanuele Bosi, Professore associato Dipartimento ”Endocrinologia e Diabetologia” Università Vita-Salute, S. Raffaele, Milano
Facendo un piccolo focus sull’Italia possiamo dire ad esempio che in Emilia-Romagna si stima che gli adulti affetti da diabete mellito (tipo 1 e 2) siano pari a 225.748, mentre i bambini e adolescenti, per la quasi totalità con diabete di tipo 1, sono circa 700. L’Emilia-Romagna è la prima regione in Italia ad avere concesso la rimborsabilità del dispositivo FreeStyle Libre.
Ma cos’è Freestyle Libre e perché è importante?
Il sistema di monitoraggio FLASH del glucosio FreeStyle Libre ( www.freestylelibre.it) di Abbott disponibile in diversi Paesi europei, è stato progettato per cambiare il modo in cui le persone con diabete misurano la glicemia e per aiutarli a ottenere risultati migliori in termini di salute. La lettura del livello di glucosio viene effettuata grazie al sensore che si applica sulla parte posteriore del braccio. Il sensore elimina la necessità delle periodiche punture sul dito ed è progettato per rimanere applicato al corpo fino a 14 giorni. Inoltre, non è necessaria alcuna calibrazione con puntura del dito, una differenza sostanziale rispetto agli attuali sistemi di monitoraggio continuo della glicemia.
Articolo Sponsorizzato
Contatti
FAQ
Carriere
Informazioni Legali
Condizioni d’uso generali
© Teads Managed Services 2016 – Reinventing Video Advertising – Informazioni sulla Privacy