È psicosi vaccinazione. Prima la sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano che ha affermato l’esistenza di un nesso tra vaccinazione esavalente e autismo, poi il ritiro dei lotti del vaccino antinfluenzale Fluad. Tornano a diffondersi allarmismi e antiche paure: ma i vaccini sono davvero pericolosi? All’acceso dibattito il nuovo numero di OGGI ha dedicato un’ampia inchiesta.
Eugenio Serravalle, pediatra del fronte dei «No Vac», dice: «Ci sono diverse pubblicazioni scientifiche che suggeriscono l’esistenza di un legame tra vaccino e alcune forme di autismo», riferendosi, in particolare, a una serie di ricerche che avrebbero collegato la condizione autistica a determinate sostanze (gli adiuvanti) aggiunte alla composizione del vaccino.
Il professor Umberto Veronesi manifesta sincera preoccupazione: «La disinformazione pericolosa, disinvolta e largamente irresponsabile rischia seriamente di indurre i genitori a limitare le vaccinazioni e di favorire in questo modo la ripresa di malattie che stavano azzerandosi». Alla sua voce si aggiunge quella del giornalista e conduttore radiofonico Gianluca Nicoletti, padre del sedicenne Tommy, autistico: «Mio figlio non ha fatto neanche il trivalente, perché aveva già avuto varicella e morbillo, presi dal fratello maggiore. Ed è comunque autistico. È inaccettabile che sia una sentenza a stabilire una correlazione che la scienza non ha provato, e che smentisce una letteratura scientifica che attesta l’origine genetica della malattia: autistici si nasce, e ci si resta».
Tranquillizzante (anche alla luce dei risultati dei recenti test tossicologici che confermano la sicurezza del vaccino antinfluenzale) è pure il parere di Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano: «Purtroppo il ritiro di questo vaccino, anziché essere vissuto positivamente, perché si tratta della segnalazione tempestiva di un sospetto per garantire la massima certezza ai cittadini, viene percepito come “messaggio negativo”. Il vaccino è e resta una risorsa cruciale per la nostra società, visto che ogni anno, a causa dell’influenza stagionale, muoiono ben ottomila italiani».