I più felici di questa sua nuova prova? «I miei figli (Caleb, 16 anni, e Live, 12, ndr): non capita spesso che giri qualcosa di adatto a loro». A rispondere è la poliedrica Julianne Moore che abbandona gli inconfondibili capelli rossi per trasformarsi nell’“argentea” Alma Coin, presidentessa del distretto 13, fra i protagonisti di Il canto della rivolta, terzo episodio della serie Hunger Games (nelle sale dal 20 novembre).
«Nata per i teenager, questa saga mi ha sempre attratta. Affronta temi importanti come il libero arbitrio: che cosa è sotto il mio controllo e che cosa non lo è? Determino io il futuro? Ed è poi magnifico che sia una donna l’eroe che deve prendere decisioni destinate a cambiare il mondo», racconta a “Io donna”.
«Il primo della famiglia a leggere il romanzo è stato Caleb, qualche anno fa. Si era appassionato e io ero contenta che si entusiasmasse per un libro. Poi l’ha letto mia figlia e anch’io: e sì, mi ha conquistato».
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